Coronavirus oggi in Italia, i dati del giorno 21 maggio 2020


In attesa del bollettino del 21 maggio 2020 si riparte da 665 nuovi casi e da una decrescita di 2.377 ricoverati, 40 in terapia intensiva

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, giovedì 21 maggio 2020, andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.

DATI COVID-19 IN ITALIA IL 20 MAGGIO

Nel giorno in cui sono state annunciato l’allentamento delle misure restrittive, il totale delle persone che hanno contratto il virus era 227.364, con un incremento rispetto a ieri di 665 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 62.752, con una decrescita di 2.377 assistiti rispetto a martedì. Tra i positivi, 676 erano in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 40 pazienti. 9.624 persone erano ricoverate con sintomi, con un decremento di 367 pazienti. 52.452 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, erano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. I deceduti sono stati 161 e hanno portato il totale a 32.330. Il numero complessivo dei dimessi e guariti é salito invece a 132.282, con un incremento di 2.881 persone rispetto a ieri.

STATISTICHE PER REGIONE

Nel dettaglio, i casi positivi erano 26.671 in Lombardia, 9.151 in Piemonte, 5.098 in Emilia-Romagna, 3.532 in Veneto, 2.117 in Toscana, 2.178 in Liguria, 3.786 nel Lazio, 1.974 nelle Marche, 1.442 in Campania, 1.902 in Puglia, 126 nella Provincia autonoma di Trento, 1.523 in Sicilia, 596 in Friuli Venezia Giulia, 1.317 in Abruzzo, 272 nella Provincia autonoma di Bolzano, 66 in Umbria, 331 in Sardegna, 46 in Valle d’Aosta, 353 in Calabria, 198 in Molise e 73 in Basilicata.

INFETTIVOLOGO GALLI: VIRUS IN ITALIA A FINE GENNAIO

Nel corso di un webinar gratuito organizzato dalla società marchigiana Innoliving Spa, il professor Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha dichiarato che il Coronavirus sarebbe arrivato in Italia attorino al 25-26 gennaio scorso dalla Germania, circolando liberamente per un periodo di svariate settimane. Per questo ha potuto causare in particolare in Lombardia una epidemia, con migliaia di casi, di gravità analoga a quanto era avvenuto a Wuhan.

Fonte: lopinionista.it